aka non fatelo a casa
aka squadra che vince non si cambia
aka come rovinare una ricetta perfettamente riuscita e testata negli anni.
Ieri sera avevo voglia di torta. Sapete quella voglia di torta che viene all’improvviso come un temporale estivo e non potete fare a meno di bramarne una fettina? Il pisolino post prandiale mi fa venire fame.
A nulla è servito ricordarmi i fallimenti passati, a nulla è servito neppure il mio umore nero mentre cercavo disperatamente una ricetta online che mi facesse gola abbastanza da provarla.
Volevo usare un solo uovo, eh si, perchè la sorella se ne andava al mare qualche giorno e io sarei rimasta sola a casa...e che vogliamo fare lasciarmi sola con una torta con molte uova? E poi chi se la mangia? Troppe uova in un breve lasso di tempo fanno male, hanno troppo colesterolo, e il mio povero corpo vecchio dentro non può e non deve essere caricato ulteriormente.
Ho cercato per probabilmente una mezz’ora, contemporaneamente giocando su facebook, chattando e scrivendo…wow ero proprio attenta a ciò che stavo facendo! Ma nulla, non mi convincevano…e inoltre la vocina della sorella alle spalle, che s’imbellettava per la libera uscita, continuava a fracassarmi le…scompigliarmi. Quella non andava bene perchè era brutta, quell’altra era mazzosa (termine tecnico) quella sembrava cruda, no anzi era cruda! E quella’ pu ma che poco invitante.
Insomma, volevo una torta, prossibilmente al cioccolato e la volevo subito! Ma non so fare le torte e le ricette sembravano tutte pallose.
Alla fine ho deciso. Prendo una ricetta dal nostro quadernetto, dove ci sono solo alcune delle ricette di famiglia (ahimè) e divido gli ingredienti. E fin qui tutto perfetto. Facciamo La quattro uova di nonna, wow ma che fortuna ci sono le dosi per un uovo scritte a matita accanto, sarà una passeggiata.
Aprendo il frigo noto che uova ce ne sono 4 e che magari una sola non aiuta lo smaltimento quindi decido per farne due. Divido la ricetta a metà, andrà benissimo.
Aprendo lo sportello delle provviste presto mi accorgo che c’e solo farina per pizza o farina integrale.ARGH!
Uhm, no quella per pizza no, non vorrei sprecarla.
Ah zucchero, usiamo quello di canna.
Uhm, la farina integrale aperta neppure basta…cavoli. metterò un pizzico di questa per pane che c’è qui aperta…saranno 10 grammi scarsi.
Il latte aperto da quando è aperto? Forse una settimana…odore? No non ha odori strani, prova labbra…superata egregiamente. Bene male che vada se fosse acido tanto domani sarò comunque a casa.
Le uova? Messe in acqua non galleggiano, perfetto sono commestibili, posto che passino la prova fluorescenza e liquidità successiva.
Il burro, c’è solo questo, anche se non mi piace molto.
Limone, nah metterò vanillina, troppo sbatti grattuggiare questo unico limone che ho.
Lievito, ah quello si c’è! Lo aggiungerò qui direttamente alla farina…argh perchè è pietrificato? Maledetto…tiè pepitine di lievito ad cazzum, tipo mezza bustina, più o meno.
Ok Gli ingredienti ci sono tutti, posso cominciare!
(Peccato che allora ignoravo che non avevo preparato nulla con cioccolato, tipo cioccolato fuso per esempio, e io la torta la volevo al cioccolato)
Ho iniziato ad impastare, abbastanza facile, se non fosse che lo zucchero di canna non fa una spuma con le uova come dovrebbe, che non avevo voglia di piegarmi allo sbattitore elettrico e invece poi ha vinto lui, e se non fosse che setacciando la farina ho trovato un po’ di barba…ma nessun animaletto. Cosa dovevo fare? Buttare tutto? L’ho setacciata per bene e non c’era nulla nella farina. Una giornata storta comunque.
La sorella, dall’alto della sua scienza ha pensato bene di accendere il forno, ma il microonde (combinato ventilato ovviamente!) è piccolo e ci vuole poco a scaldare, quindi non serviva farlo subito, non ero neppure a metà!
Ho continuato a mescolare e unire gli ingredienti, prima il burro poi la farina e il latte a poco a poco, cavoli, ma ci volevo il cioccolato. No ora il forno è acceso e non posso sciogliercelo…metterò cacao. Perfetto il cacao è finito, c’è solo questo preparato per budino fatto in casa. Zucchero, cacao e maizena. Ma che schifezza, ma che idea di merda….mettiamocene un cucchiaio, tanto il latte è pesato male, e ad occhio è più di quello che serviva.
-_____-‘
L’impasto è diventato un bel color…cioccolato triste, chiaro chiaro, e un po’ moscietto. Nel mentre il forno è caldo, suona, ma presto inizierà a sfreddarsi. “Presto sorella, fallo ripartire!”
Imburro la teglia, quella piccola, in modo impeccabile! Perchè se c’è una cosa che so fare è imburrare e infarinare le teglie, mamma lo faceva fare sempre a me, viene perfetta, non una sbavatura, perfettamente uniforme! Peccato che le torte mi vengano una schifezza.
Mancava l’ultimo passaggio, versare le chiare montante a never fermissima nel resto dell’impaso e poi mescolare. Fermissima…così ferma che si è suicidata e lasciata infilzare dalla ciottola dell’impasto, dividendosi perfettamente a metà. Non ci posso credere ma che ca… almeno era talmente ferma da poter essere presa a mani nude e risistemata tutta dentro la ciottola invece che sulla tovaglia dove stava lentamente scivolando. Mescolare lentamente e delicatamente si è dimostrato una mission impossible, sembravano pietre, ma dai non si montano mai così bene gli albumi, oggi però…oggi vogliono tutti farmi venire i 5′!
Finalmente in teglia e poi in forno ben caldo. Ho settato il timer e mi sono spostata.
Dopo poco sono rientrata in cucina perchè c’era odore di torta, e cosa scopro? forno a 220°C
“SORELLA! ma che cacchio mi hai fatto qui? Mi hai messo il forno a 220??”
Ho sentito un fruscio e uno zompettare veloce verso la cucina.
Sicuramente settandolo di nuovo durante la preparazione qualcosa è andato storo, però vedevo allondanarsi la mia torta sempre di più *sigh* La torta non sembrava aver sofferto troppo, era solo ancora cruda al centro. 30-35 minuti, ecco ne aveva farri neppure 30, quindi bisognava settare il forno a 180°C e lasciarla finire di cuocere.
Passato il tempo di cottura la pungo, ok è cotta dentro. La lascio qui in forno almeno 5 minutini come si fa con le torte poi la rovescio.
Bene a condire la meravigliosa esperienza culinaria, la torta si è attaccata! Ma non davvero, che lo avrei accettato, No, la teglia era stata imburata alla perfezione, ma la torta (demmerda a sto punto) era talmente umida e densa da creare il vuoto sotto di se e rovesciandola una bella fettona è rimasta dentro la teglia…MAI SUCCESSO…mai, lo giuro! L’ho provata a staccare e veniva via anche solo soffiandola, la teglia non aveva residui, ma quella porzione di fondo voleva stare lì, adaggiata sul metallo.
Brutta, color mobile antico ricoperto di polvere e ora pure senza fondo.
Abbattuta trovo l’unica soluzione possibile, la torta era calda, avevo del cioccolato fondente… ne ho messo alcune scaglie sulla parte ferita e ci ho messo sopra il “tappo” di torta reietta. Mi son detta, funzionerà come colla no? Malta dall’ettamento e piacevole sorpresa nell’assaggiarla.
Almeno come collante il cioccolato ha funzionato. E nella fetta in foto potete anche vederlo nella parte bassa a sinistra, quella è la malta!
Ciè non ha tuttavia migliorato troppo la soluzione perchè la torta all’assaggio è risultata… triste. La farina integrale, e precisamente la crusca in essa, ha reso la texture di una torta altrimenti morbida e rotonda al palato, leggermente croccante (datemi un wtf). Cioè ad ogni morso si sentono sotto i denti quelle particelle scrocchiarelle, che tanto ci piacciono in pane e crackers.
O.O Non è affatto piacevole ve lo assicuro!
Il gusto? No il gusto è buono, e la torta è venuta cotta bene, è umida e ha un buon profumo, inoltre il cioccolato tiene unito il fondo di metà torta. Si tratta di una torta piccola, ma alta, perfetta per colazione o per merenda, magari con un frutto o del buon te nero.
La torta con farina integrale, non ha più nulla della torta di nonna se non le proporzioni, ma se dovessi consigliarla direi che necessita una buona crema per il riempimento, qualcosa di denso , avvolgente e cremoso, cioccolato, o panna, o una bella marmellata magari.
La “crucnhiness” potrebbe essere imbrogliata aggiungendo della granella di nocciole all’impasto, perchè vi assicuro che è davvero strana da mangiare, per quanto uno voglia fare il salutista…la crusca è crusca e non ce la volete nella torta.
Quando rifaremo la torta 4 uova come si deve condividerò la vera ricetta di nonna, ok?
C’è tuttavia una morale in tutto questo: una ricetta vincente non andrebbe mai cambiata! Se la ricetta è perfetta perchè giocarci? Ma allora uno non dovrebbe sperimentare in cucina? Sbagliato!Dovete sempre sperimentare in cucina, esprimervi e scoprire nuovi gusti e nuove pietanze, perchè se non ci sfoghiamo almeno nell’arte, e quella culinaria è una delle tante, allora la nostra vita che senso ha? Sbagliate come me, impiastricciatevi, sentitevi un po’ incapaci, sporcate la cucina per nulla…
Sperimentate e create dei mostri, sono sicura che questa torta possa essere tramutata in una torta di Halloween inserendo dei piccoli zuccherini bianchi all’interno dicendo che è una torta di ossa di mostri uuuuh. Inoltre così darete ai vostri bambini un po’ di farina non raffinata, e di zucchero integrale…che non fa mai male…
Infine pare scontato dirlo, una torta inegrale è più light, perchè tutte quelle cosettine dure che non riuscite a masticare, fanno molto volume ma poi non le assimilerete mica…e che siamo degli ovini? Dato che non siamo nè ovini nè bovini (lo so non sembrerebbe a vedermi) la crusca rimarrà non processata, e noi avremo mangiato una fetta standard, ma assimilato quasi metà dei carboidrati complessi. Si lo zucchero e il burro, quelli si adageranno sui fianchi, se non vi muovete e passate la giornata a riempirvi la bocca di torta seduti al pc…
ma confiderò nel fatto che non siate delle amoebe
😉
Per ora spero che la mia disavventura abbia fatto sorridere qualcuno, e venire voglia di torta a qualcun altro.
Io ne ho ancora alcune fette se qualcuno volesse testarla senza sporcare la cucina
Baci ♥