Problemi da disegnatori: Un anno di disegni

AAA disegnatori senza paturnie cercasi!

Si, è vero non sono molto attiva sul blog..
ma ho avuto delle cose da fare, delle cose da imparare e delle cose da mangiare ^^

Scrivo questo post perchè non voglio fare un pippone sulla mia pagina facebook , e lasciare che siano solo alcuni a leggere queste riflessioni delle 2:20 di notte, o del mattino?
Nella speranza che a qualcuno possa servire leggerle, che ad una persona un po’ simile a me possa aiutare  avere dei punti di vista alternativi.

Di cosa parliamo? Di disegni, di arte, di un anno di lavoro.

problemi da disegnatori:Un anno di disegni

mi hanno portato a realizzare questa immagine, questo accostamento, quasi blasfemo.1 year apartHo appena terminato e postato la dolce fanciulla sulla sinistra, una fanart, Gimkhana di Wild Ellie, la trovate sia su facebook che su tapastic, e vi assicuro che ne vale la pena. E così ho pensato di andare a cercare un disegno di un anno fa… non ho trovato nulla di digitale della prima metà di febbraio, ma la sirenetta qui fu la mia prima livestream, ed è del 24 febbraio mi pare.

Notate delle differenze? Io si. Devo ammetterlo, persino sotto questa spessa corazza di pessimismo, e di scarsissimo amore di me, vedo delle differenze. E sono pure sostanziali!
A volte mi pare di non migliorare affatto, mi sento piena di sconforto e vedo solo ciò che di brutto c’è nella mia arte. Che, poverina…parla di me, in una miriade di sfacettature, non è che possa essere bella di punto in bianco no? Non è facile vedere ciò che facciamo e creiamo nella giusta luce, temo.

Quando ripresi a disegnare circa un anno e mezzo fa, di più forse, decisi di aprire una pagina facebook, e di riprovarci seriamente. Ero ferma da almeno due anni, non disegnavo più, non scrivevo più, e devo dire che la cosa non stava giovando affatto alla mia sanità mentale. Necessito di creare almeno quanto di respirare…. e per quanto mi sforzi di colmare i vuoti in altri modi, nulla mi da tanto dolore e tanta felicità e serenità quanto l’arte (che sia figurativa o che si tratti di scrittura). Ebbene nel riprendere in mano la matita, mi sembrò tutto quasi surreale, non sapevo più fare nulla. Le linee erano insicure e tremolanti, le proprozioni andate….inchiostrare pareva uno scoglio insormontabile.

Dov’era finita la Maria che disegnava ogni giorno? Che provava una certa soddisfazione nel condividere i suoi scarabocchi? le piacevano allora quelle linee… e le tracciava con una certa semplicità.

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Per capirci, non erano nulla di speciale, non erano certo proprozionati, ne corretti, ma erano pieni di amore, amore per i miei personaggi e amore per i miei racconti. E ancora adesso a guardarli credo non potrei renderli più teneri di così…

La mia percezione riprendendo la matita in mano era quella di essere irrimediabilmente peggiorata, come se fossi tornata anni ed anni nel passato, nulla, non c’era nulla da fare, dovevo ricominciare da zero, reimparare tutto…e ve lo dico, la vedevo grigia, girgissima.

Non ho smesso però, ho voluto disegnare lo stesso. tsu mi ha aiutata moltissimo in quel periodo di ripresa, ho disegnato di più, e avevo qualcuno a cui mostrare ciò che facevo. Ma non mi sono mai sentita all’altezza, non mi sono mai vista migliorare.

Il mondo è pieno, strapieno di giovani e giovanissime autrici e disegnatrici/ disegnatori che mi fanno sentire costantemente inadeguata, mi viene spontaneo pensare “guarda lei, 18 anni e che mano, che stile, che precisione, quanta passione..io invece, 28 anni buttati nel cesso”.

La verità è che io non ho mai studiato (arte dico), non ho mai voluto essere un’artista così fortemente e con convinzione come ora. Ero una a cui “piaceva disegnare” che riempiva la cameretta di disegni, li usava quasi come carta da parati, e chi mi conosce da anni e anni lo sa; però ero una disegnatrice? No, men che mai mi sarei mai chiamata artista… sono un’autrice per un piccolo gruppo di persone, e questo già mi basta…ma da qualche tempo a questa parte per qualcuno sono anche un’artista. E allora lì si che ti pesa vedere come ti sei catapultata in una realtà per cui non hai costruito le solide basi che invece le giovani menti stanno costruendo con cura.

Ci sono dei giorni che quasi piango a vedere quanto inesperta io sia, quanto brutti i miei disegni mi appaiano. Gli occhi, ultimamente ce l’ho tanto con gli occhi, i maledetti volti a 3/4 mi vengono sempre con sti occhi stupidi e irregolari, persone che guardano contemporaneamente ad est e ovest. Eppure mi ricordavo che  non avevo mai avuto problemi con gli occhi…cioè non erano bellissimi, ma li disegnavo e via…zero sbatti. , perchè se poi uno va a vedere, gli occhi li facevo si senza problemi, ma venivano cessi… e strabici, mica mi venivano bene sempre.

Ma come costantemente mi ricorda un’amica che non finirò mai di ringraziare, non sono più brutti di ieri i miei disegni di oggi non sono necessariamente più brutti di ieri, è solo che io mi aspetto di più. Quegli occhi di anni fa erano osceni, solo che a me bastava così. Oggi non mi basto più.

Ogni giorno io mi aspetto di più da me stessa, e in questa perpetua lotta contro Maria (no non la De Filippi), io non faccio altro che pormi obbiettivi che mi sembrano a volte irraggiungibili.

Suppongo che questo sia ciò che provano un po’ tutti i disegnatori, e i creativi in generale, un profondo, costante, ineluttabile, senso di inadeguatezza. Non siamo mai abbastanza per noi stessi, però a volte bisogna provare a farlo quel passo indietro.

A volte dobbiamo sederci un po’ distanti e guardare ciò che abbiamo fatto da lontano, giusto qualche passo fuori da noi stessi e dal senso di grigiore generale.

Sarà allora che vedremo che qualcosa c’è, lì in quella spalla diventata più sinuosa, in quella caviglia che ahimè ancora non è perfetta ma ora ha più senso, in quella piega della camicetta, maledetti vestiti ancora non mi vengono…tho guarda la colorazione è migliorata… e gli sfondi, si quelli sono ancora un tallone d’Achille, però dai…non fanno sanguinare gli occhi , no?

 

Ecco, scrivo questo post per me, e per chi come me ha bisogno di fare un piccolo passo fuori da sè e verso di se. Un anno di lavoro, di duro lavoro (eppure mi sento sempre pigrissima), mi ha portato a questo, no che non sono migliorata tanto, no questo non è il livello medio di ciò che produco…ma potenzialmente posso ripartire da qui. Se ci sono arrivata una volta, posso farlo ancora, e allora se questa è la summa del mio lavoro fino al 10 febbraio 2017, mi aspetto di vedere qualche miglioramento per l’anno prossimo. Se non avverrà sarò qui a parlarvi della mia sconfitta.

Intanto vi auguro di trovare degli amici speciali come quelli che giorno dopo giorno stanno al mio fianco, non ho bisogno di nominare nessuno, perchè penso che chi mi aiuta tanto  lo sappia già. Trovate una persona, almeno una persona speciale che condivida la vostra passione, o che almeno abbia una passione per ciò che fate (non vale solo per i disegnatori eh?!), e lasciatevi supportare, fatelo, a cuor leggero, accettate l’aiuto altrui. Io non lo facevo in passato, ma vi assicuro che crescere accanto a qualcuno, e vederlo crescere anche se a velocità diversa dalla vostra, è un’esperienza bellissima. Aiutate e lasciatevi aiutare, che quando si tratta di creare, non stiamo partecipando tutti ad una gara tra disegnatori o creativi, non sono gli hunger games questi.

Si oggi sto post non segue nessuna regola del web, non è ben scritto, non è breve nè diviso in paragrafi…è sconclusionato e poco interessante, ma non importa, l’importante è il messaggio.

Cari disegnatori, scrittori, scultori, e chi più ne ha più ne metta, sappiate apprezzare il vostro lavoro, quel tanto che basta per farvi andare avanti a sperare ♥

buona notte..o buon giorno… è il caso che smetta

un abbraccio

Maria ♥ aka gnagna_onni

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Tapastic , una nuova esperienza

tapastic is so cool you should try it for yourself lol,
sorry only italian today, but my stories are in english!

Uh! buonsalve
Vi scrivo dopo tanto tempo per darvi una notizia…che è ormai stagionatissima, ma in fondo mi pareva giusto non emozionarmi troppo senza sapere cosa sarebbe successo.

Ebbene dopo mesi di rodaggio posso dirlo ufficialmente (per ora)

Sono approdata su Tapastic!

nello specifico questa è la mia serie chiamata “A series of silly romantic clichès“. Ho pensato che lì le mie short stories sarebbero state lette da più persone. E arricchite da numerose illustrazioni penso che sembrino più interessanti.

Si è ancora un’esperienza nuova  e non so quanto durerà, ma per ora voglio continuare a crederci, non fosse altro per quei 90 animi pii che hanno deciso di seguirmi.

Vi spiego in breve di cosa si tratta. Tapastic è un sito (con app annessa) in cui  leggere gratuitamente una vasta serie di fumetti. Si sceglie la categoria e si va!
Sulla app oltre ai fumetti gratuiti potrete trovare anche romanzi e fumetti a pagamento. Solitamente ogni capitolo si “apre” con una chiave, che vale un certo numero di coins, acquistabili in app tramite carta di credito. Ma non è raro che ci siano delle monete in regalo di tanto in tanto, o delle chiavi specifiche per aprire un dato romanzo/fumetto, a scopo promozionale. Trovo che sia un app interessante,anche se per me come autrice è scomodo non ricevere notifiche sui commenti etc.

Intanto lasciate che vi mostri la stupenda copertina!!

maria_banner tapastic

 

Perchè la vanto tanto? Perchè è una collab!! In effetti questa lineart mi è stata gentilmente regalata dalla bravissima Cristiana Leone, un’amica e una guida per me in questi ultimi mesi. Con tantissima pazienza infatti mi ha aiutato tanto con le mie illustrazioni, e non solo, e ogni giorno ci teniamo compagnia condividendo pensiri artistici.

Non vi consiglio di seguirla…VI OBBLIGO! lei è davvero bravissima e se andrete sulle sue pagine so che vi innamorerete della sua arte 🙂

Il soggetto lo abbiamo deciso un po’ insieme, ispirate dal tema romantico, ma mi sarei fidata a prescindere. Da questo è nata Anya, la mia musa ispiratrice, che ho poi ridisegnato per due volte.

eccola qui 😀

anyathanks for sub

Per quanto riguarda l’immagine di anteprima della raccolta scelsi di disegnare qualcosa di romantico. Questi sono due personaggi di una storiella futura, Alex e Ruby.

Lei è evidentemente una demonietta ma di più non posso dirvi 🙂

2versioni

e niente allora ci si vede su tapastic? 😉

p.s. I miei racconti sono adatti ad un pubblico maturo, in tutti i sensi.

 

Ciao e a presto

Maria

Short Stories series: Mare

La prima di una serie di brevissime storielle (da cui il nome short stories series) che probabilmente scriverò ogni tanto.

Non tutte saranno family friendly ve lo dico già, ma d’altra parte nessuno vi obbliga a leggerle.

^^

[english ver]

short stories series: Mare.

short storeis series mare_colors

«Era seduta lì, su quella roccia, ancora una volta, anche se le mattine stavano diventando ogni giorno più calde e stare fuori dall’acqua per più di qualche minuto le stava diventando quasi impossibile…era pericoloso.

Eppure stava seduta lì.

A fissare l’orizzonte, cercando ti vederlo tra quelle che gli umani chiamavano case. Non erano altro che strane scatole, ma proteggevano i loro abitanti dalle intemperie, dalla pioggia e dal vento.

Vento che ora stava cominciando a seccarle la pelle, facendola sentire come un’ alga secca.

Quando i suoi occhi si riempirono di lacrime si rese conto che era ora di tornare in mare, ma erano passati dei giorni dall’ultima volta che lo aveva visto là sulla riva e stava iniziando a preoccuparsi. La sua casa era sempre chiusa, non c’erano luci neppure la notte… beh quelle poche,rarissime, notti in cui aveva raccolto tutto il suo coraggio per uscire dall’acqua. Era praticamente sparito.

Guardò in basso verso le sue mani sulla roccia, si stavano aggrinzendo tutte nonostante l’acqua le accarezzasse in continuazione. Doveva andarsene, davvero questa volta.

Un ultimo sguardo…solo un secondo ancora…

e lo vide, lì in piedi, sorridente mentre dalla riva guardava verso il mare, aveva uno strano braccio bianco ed immobilizzato ma stava bene.

“grazie a Dio” pensò e mentre una lacrima le rigava il viso si tuffò nuovamente nel mare profondo a cui lei apparteneva…e lui, purtroppo, no. »

fine?

😉

Se vi piacciono le mie short stories fatemelo sapere magari ne pubblicherò altre. Per me è un esperimento ma non è la prima volta che scrivo…di certo è la prima volta che scrivo in italiano ommioddioooo

😀

Potete trovare me e la mia arte sulle mie pagine personali e artistiche
live su picarto  facebook   | instagram  | il mio profilo tsu

Cagliari è…

ENGLISH VERSION HERE

Buona sera raggi di sole

Oggi ho deciso di parlarvi della “mia” città.

La città che mi ha accolto, in qualche modo, quando ho deciso di iniziare gli studi, e la città in cui mi piace ritornare quando vado lontano, o anche solo a qualche km. La città dove stanno molti ricordi felici e alcuni meno felici.

La città che mi ha stregata, senza che me ne rendessi conto.

Cagliari è uno di quei posti che quando li vivi pensi che non sia nulla di che, alla fine ha un sacco di magagne, e di difetti. Mancano tante cose a Cagliari.

Però è quella città che anche con un dettaglio ti tiene incatenata a se.

Qui basta guardare in alto e scorgere il cielo sopra i tetti per avere una buona ragione per restare.

Per questo ho a fatica selezionato 15 scatti per mostrarvi la città con i miei occhi.

1) Cagliari è cielo…

1

2) è mare…

2

3)  è restauro…

3

4) è chiese…

4

5) è materia…

5

6)  è natura…

6

7)  è memorie…

7

8)  è silenzi…

8

9) è panorama…

9

10)  è arte…

10

11)  è storia e architettura…

11

12)  è recupero e riuso…

12

13) è scorci…

13

14)  è fossili…

14

3)  è punti di vista privilegiati…

15

La verità è che Cagliari è questo e molto altro ancora. Non si finisce mai di conoscerla, e ogni volta che si mette piede fuori casa, anche calcando i propri passi, si trova qualcosa di diverso, qualcosa che non si era notato prima.

Cagliari è  anche ritardi e ingorghi, è anche umidità e chiasso, è viva e in quanto tale mutevole, e a volte la si odia, altre la si ama.

Fortunatamente Cagliari è anche immobile, nel suo essere fatta di roccia per quanto friabile e tenera, e a me piace pensare che alcuni dettagli rimarranno così per molto tempo ancora.

Io intanto, per sicurezza, li fotografo ^^

Riuscite a riconoscere tutti i luoghi fotografati? Alcuni sono scontati altri forse meno 🙂

Un abbraccio

 

Maria

Diario di bordo 3

Buona sera vermetti gommosi,

oggi vi scrivo relativamente presto, per raccontarvi la giornata odierna…ricca di foto e di mal di piedi e palpebra calante. Infatti sarò breve!

DAY 5: 3 Settembre 2015

La giornata è iniziata temendo il freddo, e la pioggia incombente, tutta colpa del meteo che ci ha fatto terrorismo psicologico da ieri. Beh il freddo oggettivamente lo abbiamo percepito…la pioggia deve ancora arrivare. Ma noi saremo nei nostri lettucci.

Vestiteci a cipolla siamo partite alla volta di Vyšehrad, un enorme area per lo più verde, dove volevamo visitare la Basilica e il cimitero, oltre che goderci il verde appunto.

DSC_1263Siamo scese davanti ad un delizioso parchetto, per una volta senza aver alcun problema con i tram, godendoci un po’ di inaspettato sole, e di prati, sul lungo fiume. Abbiamo velocemente consultato la cartina e abbiamo deciso di fare un piccolo giretto andando prima verso nord  per poi tornare alla nostra meta originaria utilizzando i mezzi, presumibilmente il tram.

Subito una chiesa ci ha colpite e abbiamo deciso di allungare un pochino e circumnavigare l’isolato per vederla. Aveva un aspetto antico ma delle strane “guglie” (eh?) moderne/contemporanee che assomigliavano a due vele, quindi non siamo riuscite a resistere :D.  Sembrava una mission impossible all’inizio, perché vedevamo solo mura e nessun ingresso, ma facendo un giretto abbiamo deciso che almeno ci stavamo godendo un po’ il paesaggio. Lasciatevelo dire Praga è incredibile, si lo so che lo sapete tutti, ma per noi che siamo un po’ fissate con dettagli architettonici, o colori e forme particolari, ogni angolo è un pezzo di paradiso. No le zone battute e ribattute dai turisti non ci piacciono tanto, troppa gente, disordine, puzza…quelle migliori sono le strade dove passano solo i locali, dove comunque ti giri se sei vicino al centro o meno, vedrai dei palazzi riccamente decorati…anche se dentro ci sono solo semplici abitazioni o uffici…o le scuole materne.

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Seguivamo la cartina e tutto andava come nei piani, l’unica cosa negativa oggi è stata che per tutto il tempo abbiamo avuto sia freddo che caldo. La giacchina no che fa freddo, il giubbotto si ma non sotto il sole, la manica corta solo se ti senti sportiva…e alla fine eravamo ora sudate ora infreddolite. Ma vabbè sarà il tempo pazzerello, sole cocente, nuvoloni e brezza gelida.

DSC_1336Salendo salendo una salita ripida ripida , di una strada sinuosa sinuosa, ci siamo imbattute nelle mura esterne di un edificio stupendo e gigantesco che è ora adibito a hotel…mego…ma una roba esorbitante. Giusto per confermare che a Praga anche edifici “normali” hanno i tratti del grandioso.

Guardate gnagna_dongsaeng com’è nana rispetto alla zoccolatura inferiore del muro!

Proprio davanti al mastodonte abbiamo notato però una porticina. YE l’ingresso per la chiesa, eravamo proprio alle sue spalle, e solo entrando abbiamo notato trattarsi di un… convento? Qualcosa del genere.

Sta di fatto che pagato il biglietto ci siamo ritrovate all’interno di una di quelle chiese con annessi ambienti di vario tipo, tra cui cucina e refettorio e altri di servizio, tutti affacciati su un corridoio che circondava un piccolo chiostro fiorito.

Il chiostro era molto bello, e mi ha ricordato vagamente quello di San Domenico a Cagliari. Sono tutti simili i chiostri direte voi…è vero, soprattutto quelli coperti con volte a crociera, ma era più che altro una questione di feeling… Giunte alla porta laterale della chiesta siamo entrate in un ambiente enorme e completamente vuoto fatto salvo gli arredi…pochi. Ah che meraviglia, una chiesta gotica tutta per noi, in silenzio, senza teste in mezzo alle foto, senza aver paura di commentare tutto! Una vera meraviglia che è di certo valsa la piccola deviazione.

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Ripreso il cammino alla volta del parco di Carlo, abbiamo finalmente trovato la larga strada che proseguiva verso il fiume e al cui incrocio sta la famosa Casa Danzante. E che, vai a Praga e non fai neppure una foto a sto palazzo dem…particolare? Per forza dovevamo fermarci anche noi a fare qualche scatto. Peccato che tutt’attorno tra i palazzi che si affacciavano sul fiume…lui, quello danzante, era proprio il palazzo meno interessante del circondario. Si certo una maestria dimostrata nella lavorazione dei materiali e nell’incontro di linee sinuose…ma l’art déco ragazzi, l’art déco è davvero impossibile da battere. Chiudi gli occhi per un istante e quando li riapri c’è un dettaglio che poco prima ti era sfuggito. Però noi l’abbiamo fatta sta benedetta foto e ora ve la beccate!

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Finalmente, adempiuto al nostro dovere di brave turiste (in quell’isola di traffico c’era una quantità decisamente ridicola di persone che si facevano le foto con sfondo bottiglia accartocciata) abbiamo mosso i nostri passi verso la fermata del tram...destinazione fermata del tram da cui eravamo partite…quella più vicina al parco di Vyšehrad, o almeno così pensavamo. Beh vicine eravamo vicine…in linea d’aria, ma un muraglione separava i nostri corpicini infinitamente piccoli, da ciò che volevamo visitare.

DSC_1447Abbiamo rischiato di perderci, infilandoci in un giardinetto e seguendo le viuzze all’interno, alla disperata ricerca di un fantomatico ingresso secondario al parco… sembrava esserci, doveva esserci! Poco importava se quella stradina sembrava un vicolo cieco e quel buco là in fondo sembrava un covo per drogati.

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Pur tuttavia spinte dal coraggio, e dal fatto che da vicino le gallerie erano molto più luminose di quanto sembrasse, e soprattutto molto più corte, ci siamo addentrate. Certamente ad aiutarci ulteriormente è stata la presenza estemporanea di altri avventori del parco incontrati pochissimi metri più a vanti, tra cui bambini in gita e mamme con passeggino. Bene…siamo salve, è un luogo per bambini.

DSC_1459A questo punto la macchina fotografica era stata lasciata in consegna alla piccola gnagna, che come vedete ama la foto un po’ sfumè…è arte voi non capite! In ogni caso la priorità massima era la ricerca del bagno, così abbiamo seguito le indicazioni. Poco sapevamo che in svariati ettari di parchi e parchetti, pieno di edifici e ristoranti ci fosse SOLO UN BAGNO, e che il suddetto fosse proprio all’ingresso. Dov’eravamo noi? sul retro…ovviamente. Quindi ce lo siamo attraversato tutto quasi di corsa per trovare i cessi…che non erano a pagamento ma c’era la tipa che raccoglieva le offerte. Insomma… era a pagamento, come molti bagni qui…

Almeno avevamo trovato la basilica, e così subito dopo il wc abbiamo potuto visitarla. Una bellezza! Una piccola chiesa in realtà, ma insignita in passato del titolo papale di basilica minor. DSC_1478 DSC_1479 DSC_1488

La decorazione interna urlava horror vacui da ogni angolo, eppure lo faceva con elegante sobrietà. Era ricoperta di affreschi dalla base delle colonne e pilastri a fascio alle vele delle volte a crociera, eppure non si aveva una sensazione di pesantezza, era tutto misurato, tutto elegante, e delicato. Gli angeli tutti dalle fattezze femminili sembravano opere di Mucha, o almeno così lui le avrebbe vestite, e nel trionfo dell’art nouveau siamo rimaste con i nasi all’insù per svariati minuti!

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Subito accanto alla chiesa un piccolo cimitero ricco di opere davvero notevoli, che valeva decisamente la pena di vedere. Molto bello il porticato che correva per due dei suoi lati, proteggendo alcune sepolture con opere maggiori. Il numero di foto fatte oggi è imbarazzante, e la selezione è stata ardua >w<

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DSC_1571Finalmente  si era fatta ora di pranzo e dopo un piccolo panino ci siamo rilassate un po’ tra statue di grosse dimensioni e un numero impressionante di mamme con passeggino.

Oh ma qui vanno sempre in coppia…

che ci sia un club delle donne incinte? Possibile che ste donne facciano figli in compagnia di amiche e parenti? Tutte giovani e tutte sempre con un’altra mamma al seguito. Mah…

Comunque tra tutte, questa statua con una giovane ragazza mi ha colpito particolarmente, la struttura dell’anca e la plasticità della posa mi hanno portato a farle una foto da vicino,e continuo a trovare che sia tra tutte una delle migliori di oggi 🙂

Poco dopo ci siamo allontanate alla ricerca di un prato dove stenderci un po’, non notando che in pratica ci siamo dovute fare un giro enorme e siamo finite da tutt’altra parte….parte tra l’altro che non aveva una cacchio di uscita!

RISULTATO?

Si ci siamo perse…cioè, vedevamo la strada in basso ma il dedalo di stradine e viuzze subito fuori le mura del parco ci ha letteralmente fatte impazzire, tra salire e discese, scale e spazi angusti, cominciavamo a perdere le speranze, valutando l’idea di lasciarci ruzzolare giù dal pendio con la speranza che un albero ci avrebbe fermate prima di incontrare l’asfalto e i binari del tram.

Avevamo una missione però! Oggi, a tutti i costi dovevamo riuscire a vedere anche La Galleria Nazionale in cui è  custodita la Slav Epic, epopea Boema in 20 grandiose tele di Mucha, e il Lapidarium, dove sono conservati i resti di molte decorazioni e costruzioni della città, nonché le meravigliose statue originali (ciò che ne resta) del Ponte Carlo, sul quale ora tutti impazziscono per le copie…probabilmente neppure sapendolo. Che poi, vabbè…copia o no, non è certo questo l’importante.

Diciamo che oggi è stata la giornata dei giganti, un parco gigante con statue decisamente oltre la dimensione reale, e ora le foto mostreranno…due esposizioni tra le più grandi (in fatto di dimensione e di emozioni provate) che abbia mai visto dentro uno spazio espositivo chiuso. Battute solo dai Budda che vidi quando visitai Seoul e il suo museo nazionale…quelle si che erano mastodontiche! No il Louvre non conta, perchè la sensazione è diversa…lì il palazzo fa molto e le opere hanno dimensioni svariate 🙂

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Un’esposizione fatta con le palle, meravigliosa, illuminazione adatta a godere appieno delle enormi tele realizzate dalla squisita mano di Mucha, che ha lavorato su esse fino a pochi giorni prima di morire. La storia della Rep. Ceca raccontata in modo delicato e forte allo stesso tempo, con soggetti che sembrano quasi fluttuare su sfondo ricchissimi di particolari. Come in ogni sua opera i modelli avevano esattamente la posa che lui aveva pensato, e i personaggi  sono fortemente caratterizzati al punto di rapire il visitatore, con quegli occhi che sembrano quasi trapassarti e portarti ad entrare nel quadro . Solo alcuni soggetti ben precisi guardavano in camera, ed era impressionate notarli tra la folla.

La sala espositiva era davvero enorme, e spoglia, solo le opere parlavano, e l’unico altro suono era quello dell’acqua dei numerosi deumidificatori e quello dell’otturatore della mia macchina fotografica. Ci avrei passato forse delle ore, ma purtroppo cominciavamo ad assomigliare più a zombie che a turiste… zombie estremamente ammirate s’intenda! Questa esposizione è valsa di certo l’intero prezzo del biglietto che mi pare fosse di 180ck per me…

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L’ultima tappa è stato il Lapidarium… gestito da delle simpatiche vecchine che ci hanno fornito anche il foglio con le spiegazioni in italiano prima di lasciarci visitare in pace e solitudine le poche ma decisamente ampie e ricche sale. Certo una ci seguiva per accertarsi che non facessimo danni…ma in modo discreto e mai fastidioso… devono aver avuto a che fare con turisti cani…non mi sorprenderebbe…

Commento veloce? Uno spettacolo, ogni pezzo di pietra, e di storia là dentro vale il tempo trascorso a guardarlo e anche di più. La sensazione avuta davanti ai quadri di Mucha è però stata sostituita da una leggera angoscia mista ad ammirazione, perché davvero…quando le statue sono così imponenti eppure così naturali nelle pose, e non troppo distanti dalla dimensione reale, la sensazione che si ha è che possano muoversi da un momento all’altro… e una sala piena di personaggi vi fa sentire piccoli ed insignificanti, facendo scorrere quel leggero brivido giù per la schiena. Non posso certo metterle tutte qui…ma ne ho fatte 67 all’interno e saranno state si e no 5 sale XD

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Tornate a casa ci siamo sfondate di patatine al ketchup e al formaggio, due pan au chocolat, e uno sfilatino al formaggio (dovevamo rifocillarci ok?)…e poi verso le 22 una pasta al “merluzzo”(?) e porri delicatissima, che però abbiamo dovuto far entrare a forza…perché avevamo già scongelato il pesce e le porcherie prima non erano state messe in conto.

Bene…avevo detto che mi sarei spicciata oggi col diario di bordo , e invece ci ho messo un sacco anche oggi.

Scusate ma abbiamo visto delle cose belle e volevo condividerle con voi…un po’ portarvi in viaggio e farvi vivere un’esperienza virtuale con le mie foto.

Spero questo diario di bordo, insieme agli altri, sia interessante per qualcuno, o almeno vi faccia sorridere 🙂

un abbraccio

Maria :3

 

p.s se ci sono strafalcioni è perché son stanca morta e come al solito la sorella monella ci ha abbandonati da un bè ….ronfa alla grande mentre io sto qui a ghiacciarmi il culo sulla sedia.

p.p.s. le foto sono mie, il fatto che non siano firmate non significa che potete usarle a piacimento…

Diario di bordo 2

Buonasera cari ascoltatori…

oggi in via del tutto eccezionale è  gnagna dongsaeng che vi parla…

Day 4: 2 Settembre 2015

La giornata è iniziata molto più tardi delle precedenti con l’ennesimo tentativo di decidere l’itinerario e gli ultimi strascichi del lavaggio biancheria.

Dopo lunghe discussioni e ripensamenti abbiamo optato per una seconda visitina alla lidl per cercare l’acqua che i crudeli occhi a mandorla di ieri ci hanno venduto per (ora lo sappiamo) il doppio del prezzo.

Stando che il biglietto tram/metro/bus era quasi scaduto ci siamo lanciate alla ricerca di una fermata di metropolitana dove potessimo acquistarne un altro…perché 1 eravamo senza monetine, 2 eravamo senza soldi in generale e 3 tanto comunque alla nostra fermata la biglietteria automatica non c’è (uno dei pochi luoghi sfigati che ne è sprovvisto).

Dopo un’interminabile fila allo sportello che nei giorni passati era stato deserto(ma inizio mese e inizio lezioni,insieme,significa ovunque corsa all’abbonamento) abbiamo conquistato i tanto agognati foglietti arancioni, al che scatta nel mio cervellino la molla della follia e, dimenticando di aver lasciato la cartina ancora a dormire placida sul letto,arriva la proposta “E se prendessimo la metro e poi il 7?”.

20150902_112324Tutto bene se non fosse che la deliziosa e alquanto strana fermata della metro fuori terra era piazzata in un dedalo di sotto e sovrappassaggi,ponti e cavalcavia e che non avendo una mappa non sapessi affatto da dove passare…e io non mi perdo…mai…(non sono una di quelle persone che amano “perdersi” nelle città e provare il brivido dell’ignoto…ti co…)…fortunatamente la previdenza e la tecnologia sono corse in mio aiuto e dopo qualche secondo di crisi il cervellino (che ricordiamo essere uscito fuori sede qualche minuto prima) ha fatto nuovamente click tornando al suo posto ricordandosi che ,per ogni evenienza, avevo salvato la mappa sul telefono prima di partire.

20150902_114327Ok…stiamo andando esattamente nella direzione opposta…niente panico…il tuo biglietto scade solo  in…merda…mancano 5 minuti e siamo da tutt’altra parte..va bene…proviamoci, lungo il tragitto alla ricerca della fermata perduta abbiamo incontrato una scuola, una di quelle grandi,ma proprio grandi, i cui discenti  presumibilmente vanno dalle materne alle medie, la scuola è costeggiata da una lunga scalinata (che per i cagliaresi ricorderà quella di Via Trentino) 20150902_114450che finalmente ci ha condotto alla strada principale “EUREKA!” quelli sono dei binari…e questo è il mio biglietto…ed è scaduto…e mi sa che andiamo a piedi…

Ma non tutti i mali vengono per nuocere e la passeggiata che ci separava dalla cara e vecchia lidl si è dimostrata più piacevole del previsto, ad iniziare da quella che presumibilmente è stata ai suoi tempi una fabbrica, date la due grosse ciminiere, e che ora ho scoperto essere un set per appassionati di paintball ;per proseguire con tutta una serie di palazzetti deliziosi e un tenerissimo COLPO APOPLETTICO quando una sirena fortissima ha iniziato a suonare segnando il mezzogiorno, e il perché temo ci sarà per sempre ignoto, e finire in bellezza con una panetteria che, Dio la salvi, avrei svaligiato volentieri.

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20150902_121958Della LIDL c’è poco da dire se non che abbiamo comprato tre chili di “pani” tra cui una delle cose più disgustose che abbia assaggiato in vita mia [(pasta sfoglia ripiena di miele? e semi di papavero? a detta del traduttore di google) maledetti].

E oggi, inspiegabilmente, abbiamo scoperto che qui, all’interno della LIDL, proprio accanto ad uno dei frigoriferi dove abbiamo passato la maggior parte del tempo, si trova un avveniristico portale, magico. Così magico che se tu da bravo cittadino, pulito, e civile, porti il vuoto a rendere (espressione che in Italia ha assunto oramai un certo sapore di obsolescenza e amarezza) loro, ti danno indietro un piccolo pezzo di carta, uno scontrino insomma, con l’importo dovutoti una volta raggiunta la cassa. Parliamo di bottiglie singole a 3ck l’una, dalle acque gassate alle birre, fino ad un totale 100ck per ogni cassetta di plastica da birra riconsegnata.

Aveva ragione quel signore italiano di mezza età, che abbiamo incontrato per caso nella stazione della Metro ieri…qui sono civilizzati, mica come in Italia.

Ma si, che poi per essere sinceri sono cortesi come un calcio nei denti, e odorano di morte ascellare…però almeno sanno fare la raccolta differenziata.

DSC_1144Tornate a casa avevamo bisogno di un pranzo veloce da preparare e leggero…quindi abbiamo optato per il POLLO COI PEPERONI, che è un balsamo per lo stomaco provato dai tanti assaggi di cose improbabili a cui un viaggio in terra straniera costringe.

Peccato che gnagna_onni i peperoni non è che li digerisca proprio bene bene bene….

 

Dopo i due anni spesi a cucinare eravamo già abbondantemente in ritardo sulla tabella di marcia, ma questo non ha spaventato le indomite donzelle che siamo e abbiamo trascorso ancora un’oretta appollaiate sulle sedie a guardare niente popò di meno che Hercules...della Disney…sì…il cartone animato che ho visto l’ultima volta prima che mi cadessero gli incisivi e che ora mi ha comunque quasi commosso; e abbiamo pure cantato, senza sapere tutte le parole, le canzoncine, che a vederci ci avrebbero internato.

DSC_1159Finalmente, combattendo l’ovvia sonnolenza postprandiale che un sì lauto pasto lascia dietro di sé con un caffettino bevuto trattenendo il fiato, manco fosse medicina; siamo uscite alla volta del museo di Mucha (che finalmente sappiamo come si pronuncia, non già come muchacha ma come mucca…senza una c…detto da un fiorentino), dove in teoria un giro dura mezz’oretta, per poi riemergerne (senza foto perché i maledetti le vietano) alle sei passate [per i rants sull’allestimento cagoso rimandiamo ad un altro momento], cioè all’orario di chiusura di tutti i musei, e dire che in teoria volevamo visitarne tre stasera…FAIL!

Oh comunque ragazzi...Mucha era un figo, e le sue mani dovevano essere d’oro perché a vederle da vicino certe cose…non si riesce a spiegarsele. Inoltre lui non è stato solo ciò che siamo abituati a vedere…è stato anche finissimo designer, e i suoi arredi così come i suoi gioielli e le sue banconote e medaglie dovevano essere spettacolari!

DSC_1162DSC_1176Essendo ormai tardi abbiamo quindi rivisto i piani e optato per un più pratico giro in centro con nell’ordine:

– orda di coreani

negozio koh-i-noor in cui abbiamo sbavato su gli articoli che farebbero girare la testa a qualunque disegnatore dal bimbo che va all’asilo al pittore famoso

– la Casa Municipale di Praga che con i suoi mille volti che è una meraviglia assoluta

– i “manicotti di boemia” e la loro deliziosa e tiepida cannellositudine

– il centro commerciale Palladium, semplicemente troppo grande per noi comuni mortali

– un ritorno rapido, il più possibile verso il calore dei nostri lettucci

cena a puntate e accensione di stufetta elettrica annessa ( tanto la bolletta la paga Mr. Ascell qui)

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Un’altra giornata è giunta al termine…e i nostri propositi di andare a letto presto sono andati a farsi f…

Quindi vi auguriamo la buona notte

gnagna D

 

La Donna tatuata

ENGLISH VERSION

Il mio primo disegno per il mio #noslutshamingproject , di cui non mi sono mica scordata, è una donna coperta di tatuaggi.

Stavo guardando Tattoo Fixers su youtube e Lou Hopper mi ha ispirato perché è bellissima, è davvero tenera nei modi, e poi amo il suo stile e i suoi tatuaggi.

Perché questo disegno? Perché ci siamo dimenticate forse di quante persone ancora non accettino i tatuaggi come parte integrante della nostra vita? Io non ne ho, per ora, ma mi piacciono molto, specie le sleeves o i tatuaggi sul petto, sia su donne che su uomini. Il problema qui non è se vi piacciano o meno i tatuaggi…nè se li reputate una cosa stupida, una schifezza da vedere, un’errore, ecc… Il punto focale è il continuare a pensare che una donna con dei tatuaggi sia una poco di buono.

E intendiamoci con poco di buono intendo dire che per quelle persone quella donna non vale nulla, ha sbagliato tutto, e non “si rispetta”.

Ora premesso che siamo nel 2015 andante, e che ormai sono decine e decine di anni che le donne fanno e si fanno fare tatuaggi, penso dovremmo smetterla di giudicare gli altri per qualcosa che hanno scelto di fare sul proprio corpo. Perché davvero a noi non frega nulla, non ci toglie libertà e non ci rovina la giornata. Penso anche che sia ridicolo che ancora ci siano delle limitazioni circa il poter lavorare o meno… ma vabbè

Cambiare il mondo non è certo il mio compito nè il mio destino… io voglio solo esprimere la mia opinione.

Quindi beccatevi questa donna tatuatrice, ricoperta di tatuaggi.

La mia TATTOOED WOMAN- La Donna Tatuata

tattoo girl

Donna in abito sardo

ENGLISH VERSION HERE

Buon giorno cari lettori...

oggi vorrei condividere con voi il lavoro fatto per disegnare, inchiostrare e colorare la mia dama in abito tradizionale sardo.

Si è trattato di un lavoro lungo, diviso in vari step, che si è protratto per diverse settimane…causa vita e causa altri interessi. Quando ho un lavoro così grande davanti tendo a spaventarmi ecco…

Il tutto è iniziato una notte, sedevo al mio pc e ho realizzato che non avevo mai disegnato una donna in abito sardo. Che razza di persona sono? Sono degli abiti stupendi e hanno così tanti dettagli e colori, almeno un tentativo dovevo farlo no? Poi ho disegnato una donna in abito tradizionale Coreano (Hanbok) diversi anni fa con risultati pessimi come potete vedere, quello sfondo fa uscire sangue dagli occhi…l’abito invece non era male (ho 30 foto degli step by step),             DSCF0192 e non ne ho mai disegnata una che indossasse l’abito tradizionale della mia terra? Non poteva andare, le cose non quadravano.

Sono andata a letto con questi pensieri e la mattina dopo mi sono cimentata nel disegno. In alcune ore era fatto. In realtà la posa e la ragazza con un abito generico non mi hanno preso tempo, cioè era da molto che non disegnavo eppure ricordo che è stato veloce (infatti la faccia poi faceva cagare…ma vabbè). La parte più lunga è stato decidere come fare l’abito.

Non ho usato alcune reference. Nulla, non trovavo nulla che mi piacesse, nulla che nella mia mente facesse cliccare quel non so ché, e infine ho deciso di fare di testa mia. Per questo vi dico questo abito tradizionale sardo NON ESISTE non così non in queste forme, è una mia libera interpretazione (prima che a qualcuno venga in mente di parlare di falso storico o che so io). Parte fondamentale hanno giocato gli abiti di Buddusò, il più simile a questo, e di Dorgali, a cui si sono aggiunti tutta una serie di dettagli presi a destra e manca.

Quindi in soldoni questo abito così composto dubito esista da nessuna parte, ma va bene così, perché l’arte a mio parere non deve essere imbrigliata, non vuole ovviamente essere una riproduzione fedele, non avevo abbastanza materiale perché lo fosse. Si è trattato piuttosto di un esercizio di stile, di un mettersi alla prova con cose davvero complesse e un voler tentare di prendere in mano la tavoletta grafica ancora una volta.

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In una prima fase la giacca era chiusa con i nastri come un corsetto, ma non mi piacevano affatto e così li ho cambiati con una chiusura a gancetti, che ho visto su altri abiti, erano orribili i nastri >w< ma mi sarebbero piaciuti! Per il resto la parte più lunga in fase di disegno è stata l’inchiostrare il tutto, un lavoro lunghissimo e per chi mi consce la pazienza è davvero poca, per questo molte parti si sono inesorabilmente rovinate nel prcesso (aka il naso, e molto gioielli) poi il fatto che disegni sempre in A4 non aiuta per nulla!

Vi do un consiglio spassionato...disegnate su fogli grandi se dovete fare questo livello di dettaglio >w<

ok ora smetto di parlare e mostro velocemente una carrellata degli step, scrivendo giusto due cose per ognuno! 😀

donna sarda wip 1 firmaLa prima cosa che ho fatto è stata selezionare da varie foto che mi piacevano i colori base e le ombre. Come è facile vedere ogni parte del disegno aveva almeno 3/4 colori di riferimento a cui in corso d’opera se ne sono aggiunti inesorabilmente degli altri, specialmente per i gioielli :3

 

 

 

 

 

 

 

donna sarda wip2 firmaHo poi colorato ogni parte di vestito e di donna con il proprio colore base (tranne i capelli, quelli li ho fatti tutti insieme senza accorgermi) perché avevo decisamente intenzione di usare le maschere di ritaglio, non potevo lasciare che il lavoro fosse più complicato di così.

Come potete notare lo sconforto era tanto ed ero solo all’inizio °O°

 

 

 

 

 

 

donna sarda wip 3 firmaSuccessivamente ho ombreggiato la pelle, su un layer diverso dal colore base, e lo stesso ho fatto per ogni singola parte. Per ogni livello di colore base esiste infatti uno o più livelli di ombre e luci, per alleggerire il lavoro di sfumatura, perché il mio pc tende a prendere fuoco se sfumo su colori pieni…

Le reference di gioielli mi servivano per ricordarmi cosa mi aspettava. Il collare ha perso il gioiello che era in realtà a forma di cacchetta…

 

 

 

 

donna sarda wip4 firma2

Mi  sono poi dedicata a dettagli più cazzuti, come i ricami della giacca,e la camicia. Quella camicia mi ha davvero fatto penare, è difficilissimo rendere le pieghe poi io non ho pazienza e come noterete il tutto è ancora molto approssimativo. Immaginate quanto ci mettono gli artisti veri a creare capolavori digitali se io ci ho messo settimane per sta cosa!

Ancora più complesso è rendere il filo dorato, già il metallo non è facile ma volendo si riesce, il filato invece è pieno di luci e ombre anche dove non sembra. Il non avere alcun supporto non è stato per nulla facile…mi serviva una reference e ho fatto invece tutto a “memoria” mixando immagini viste *sigh*

quel damascato è osceno lo so…

 

Tutti i passaggi successivi a questo sono serviti a finire la gonna, le maledette pieghe…mai più! Mai più in un disegno con questi dettagli e 600dpi…vengono male e io voglio imparare a mettere i colori senza doverli sfumare accidenti!

In questa fase è presto arrivata la mazzata del “devi ridisegnare le parti cesse non si può far finta di nulla così” e così è stato, ho ridisegnato la passamaneria della gonna, il gioiello al collo e l’orecchino, e le ho persino fatto una plastica facciale.

 dettagli inutili gioiello collo1 freetransform nosejob

E in questa gif potete vedere quando effettivamente sia cambiata:

donna-sarda-wip4

Non so…mi piaceva prima perché era la mia tipica donnina con mento appuntito e nasone, ma non si addiceva a questa veste, non per come avevo cambiato tutto il resto, e così ecco la donnina che si è fatta una rinoplastica non indifferente e si è pure fatta rifare il mento, un po’ di filling…oltre che aver acquistato alcuni cm di collo XD  le magie della tavoletta ye.

Una volta finita lei ho dovuto pensare allo sfondo, non era facile gli sfondi mi vengono sempre una vera schifezza, non ho l’occhio e perdo le proporzioni…ma non potevo lasciare vuoto così ho pensato ad una sagoma di Sardegna (strano non ci sia la 131!) e ad una bandiera, magari del mare per non incasinarmi (mai disegnato mare più carino con 0 impegno)

wip sfondo firma

Ho fatto tutto su un file separato poi ho disegnato mare e cielo una volta uniti i files per non fare lavoro in più (erano le 2 del mattino!!) ho aggiunto due texture grunge che ho trovato qui per dare un po’ di grana al disegno e ho disegnato i ricami sullo sfondo.

Et Voilà

donna sarda finita con bg

Vi lascio inoltre alcuni closeups che mi piacciono 🙂

closeup closeup2 closeup3

 LAYERS TOTALI:
9 + 3 di sfondo
3 + 2 di lineart
27 + 1 colori
= 45 layer totali per 547 MB di dimensione…

Disegno iniziato esattamente 20 giorni fa…dai considerato che ho fatto di tutto in queste settimane non posso lamentarmi 🙂

spero vi sia piaciuto vedere un po’ di dietro le quinte 🙂

Un bacio

Maria 🙂